Riciclaggio: settore di spicco nell’economia mondiale
Rapporto tecnico 2023
Nel 2022, oltre 121 000 tonnellate di apparecchi elettrici ed elettronici usati sono stati raccolti da SENS eRecycling e Swico, i due sistemi di ritiro in Svizzera, e sono stati avviati al riciclo in collaborazione con le loro aziende partner. L’obiettivo principale è sempre quello di reinserire risorse preziose nel ciclo produttivo, avendo massima attenzione per la qualità e la sicurezza sul lavoro nelle imprese di riciclaggio, le quali, grazie all’innovazione continua, la cui più recente conquista è il recupero di gas nocivi per l’ambiente emessi dagli apparecchi refrigeranti, definiscono sempre nuovi e importanti standard a livello internazionale. Una criticità sempre più pressante è rappresentata dalla mancanza di personale e tecnici qualificati.
L’anno scorso, 121’000 tonnellate di apparecchi elettrici ed elettronici usati sono stati raccolti e smaltiti da SENS eRecycling e Swico. La quantità di apparecchi trattati risulta quindi di poco inferiore alla media annuale di 125’000 tonnellate. Un motivo di questa differenza è il fatto che gli apparecchi elettrici ed elettronici sono sempre più piccoli (miniaturizzazione). Un altro motivo è il fatto che durante lo scorso anno sono stati trattati circa il 6 % in meno di refrigeratori, congelatori e climatizzatori. Rispetto al 2022, si è registrato inoltre un calo del 5 % anche nella quantità di apparecchi non inseriti negli elenchi dell’ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE). Tra gli apparecchi elettrici di grandi dimensioni si è invece registrato un aumento del 2 % (cfr. fig. 1). La quantità di moduli fotovoltaici (PV) è stata inoltre nuovamente superata. Questo deciso aumento è da imputare, oltre che al progressivo aumento dell’utilizzo di energie rinnovabili, anche alla presenza di moduli FV danneggiati durante le grandinate del 2021 e che sono stati quindi avviati al riciclaggio l’anno successivo. I materiali significativamente più presenti sono metalli per il 59 %, miscele di plastiche e metalli per il 21 % e plastiche per l’8 %. Cavi e vetro compongono rispettivamente circa il 2 % del materiale riutilizzabile raccolto.
La sicurezza sul lavoro è essenziale
Il reinserimento in circolo del materiale riutilizzabile non è l’unico scopo: anche la rimozione delle sostanze nocive rientra tra gli obiettivi principali di un’impresa di riciclaggio. Le sostanze nocive vengono manualmente rimosse da imprese di smontaggio oppure separate meccanicamente in procedimenti specifici. Questi processi devono essere costantemente mantenuti al passo delle ultime tecnologie e conoscenze più recenti e questo comporta grandi sfide per l’impresa di riciclaggio. In tutto questo, la massima priorità è data alla sicurezza sul lavoro. L’anno scorso, SENS eRecycling e Swico hanno pertanto stilato una serie di raccomandazioni destinate alle loro imprese partner per lo smontaggio delle batterie al litio. SENS eRecycling ha inoltre elaborato per i propri partner un foglio illustrativo per la gestione degli alimentatori, i quali contengono talvolta sostanze nocive ancora difficilmente smaltibili (i cosiddetti policlorobifenili, PBC) e pericolose per persone e animali già in quantità minime.
Il riciclaggio di apparecchi refrigeranti in Svizzera è un punto di riferimento per il resto del mondo
Un impatto decisivo sulla tutela dell’ambiente è attribuito come sempre al recupero dei liquidi refrigeranti e dei gas propellenti dannosi per il clima usati negli apparecchi refrigeranti. L’anno scorso, le due aziende Immark AG di Aarwangen BE e E. Flückiger AG di Rothrist hanno modernizzato i propri impianti adeguandoli al più recente stato della tecnica creando così standard di riferimento a livello internazionale nel settore del riciclaggio di apparecchi refrigeranti e questo non solo in riferimento al recupero di gas dannosi per il clima, ma anche alla capacità e alla potenza degli impianti.
La disponibilità di personale e tecnici specializzati è ai minimi storici
Un aspetto che desta sempre maggiore preoccupazione nell’industria del riciclaggio è la penuria di personale e tecnici specializzati, che nel 2022 ha raggiunto numeri mai registrati prima. La miniaturizzazione crescente degli apparecchi, i quali sono inoltre sempre più spesso alimentati a batteria, rende le operazioni di smontaggio sempre più complesse, costose e dispendiose. Aumentando i requisiti tecnici, diminuisce la quantità di persone in grado di svolgere queste operazioni. Sullo sfondo di queste problematiche, il settore deve ricorrere a una più intensa collaborazione tra pubblico e privato. Fino ad oggi, sono state le imprese di smontaggio ad offrire un’opportunità di lavoro a molti dipendenti provenienti dal mercato del lavoro secondario.
La sfida del recupero delle materie prime da apparecchi sempre più piccoli
Le aziende di riciclaggio si trovano a dover affrontare sempre più spesso la difficoltà rappresentata dalla miniaturizzazione degli apparecchi. Da un lato la scomposizione di apparecchi quasi microscopici diventa un’operazione sempre più complessa, dispendiosa e costosa, dall’altro sono richieste competenze tecniche sempre più elevate per individuare negli apparecchi i componenti elettrici (cfr. infobox). Il settore più interessato da questo problema è quello automobilistico, nel quale è sempre più diffuso l’incorporamento di componenti elettronici nei veicoli. Poiché anche nei processori o motori elettrici più piccoli sono presenti metalli preziosi come rame, alluminio o oro, anche in questo settore diventa sempre più importante riuscire a recuperare questo materiale riutilizzabile. Uno studio eseguito dall’EMPA su incarico dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM dimostra senza dubbio che anche in questo settore, nonostante i costi elevati per lo smontaggio degli apparecchi, la separazione e il riciclo dei singoli componenti è sempre conveniente e può ridurre da quattro a cinque volte l’impatto ambientale . Per migliorare costantemente l’economia circolare anche in altri settori, è in corso di svolgimento il progetto e-conseg su incarico dell’UFAM. Il progetto ha l’obiettivo di mettere a punto entro il 2024 un nuovo metodo di valutazione per permettere ad aziende ed enti pubblici di adottare le misure adeguate a sfruttare le risorse naturali nel miglior modo possibile, ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e contribuire alla circolarità dell’economia.